Mai come quest’anno la gara del miglio è stata congeniale per le mie caratteristiche e per il mio stato di forma.
Una gara speciale che ritroviamo negli annali di qualsiasi epoca dell’atletica leggera. Una distanza su cui tutti i runner inglesi più forti si confrontano ogni giorno.
Ricordo ancora al meeting di Padova la prima volta in cui gareggiai sulla distanza.
Era previsto un “Attacco al record del mondo femminile” da parte di una delle migliori specialiste, Genzebe Dibaba, poi fallito di pochi decimi.
E io ero in quella gara dove provai ad esprimermi con tutta me stessa per non arrivare troppo lontana dalle migliori al mondo.
109 metri in più rispetto alla distanza olimpica che siamo abituati a correre e vi assicuro che sembrano un eternità…
Altre esperienze sono state sul miglio su strada in uno scenario fiabesco, attraverso Via del Corso con arrivo in una delle piazze più importati di Italia, Piazza del Popolo a Roma.
E anche in questa occasione ho avuto la fortuna di poter competere con atlete di altissimo livello mondiale.
Che dire “The Mile” può regalarti gioie e dolori. Ma resta il fatto che quando lo si corre si viene trasportati in un altra epoca.