Giancarlo Chittolini
Il mio Miglio
Il mio Miglio
Tra le gare più affascinanti del mezzofondo veloce, il MIGLIO rappresenta forse la distanza classica per eccellenza.
Vuoi perché in Inghilterra, storicamente, questa gara era molto praticata e l’ U.K. con i suoi atleti ne ha rappresentato sempre il punto di riferimento.
E anche perché, sino alla metà del 20 secolo, il muro dei 4′ minuti era un limite emblematico.
Infatti tra i milers ” il Mito ” della disciplina rimane Roger Bannister il primo uomo ad abbattere questo diaframma.
Il Dottore inglese che corse il 6 maggio del 1954 in 3′ 59″ 4/100 aiutato nella sua impresa da due compagni di università di Oxford, Chris Brasher e Chris Chatawey.
Vinse Campionati del Commonwealth e campionati europei e si ritirò dalle competizioni a solo 25 anni per divenire uno dei più famosi luminari mondiali della neurologia.
In Italia la distanza si è corsa e si corre solo in modo sporadico, appunto per questo nel 1989 vedendo che Alessandro Lambruschini, atleta che seguivo, aveva la possibilità di migliorare il record nazionale che apparteneva a Vittorio Fontanella con 3″ 52″ 31/100 , proposi ad Alessandro di tentare la prova.
Già dalla vigilia del trittico scandinavo da effettuarsi nell’ estate a Helsinki , Oslo e Stoccolma insistetti non poco con l’allora responsabile FIDAL Sandro Giovannelli, affinché facesse inserire il mio atleta nel classico Dream Mile di Oslo, Meeting che si svolge nel pieno dell’estate nel leggendario stadio Bislett , luogo propizio per ottenere record o grandi prestazioni.
Nel programma del meeting erano previsti sia i 1500 metri sia il Dream Mile. Alessandro era reduce da una brillante gara di 1500 a Modena dove il 14 giugno aveva battuto W. Kirochi, astro nascente della specialità, e proprio per questo ero molto fiducioso. Tutti i migliori atleti mondiali erano iscritti al Dream Mile di Oslo.
Parlai a più riprese con Harne Hansen affinché spostasse Lambruschini sulla distanza inglese, ma puntualmente Giovannelli vietava la modifica.
Più insisteva e più Sandro s’ irrigidiva, così a malincuore Alessandro si schierò sulla distanza metrica.
La gara seppur non troppo lenta obbligò Lambruschini a sobbarcarsi l’onere di menare le danze.
Corse in testa dagli 800 sino ai 1400 m. quando il tedesco dell’ Est Hauke Fuhlbrügge lo superò aggiudicandosi la gara in 3′ 35″ 27, Alessandro giunse 2° in 3′ 35″ 42.
Terzo, ben distanziato, giunse l’ americano Jeff Atkihnson in 3′ 37″ 73.
Ben diverso fu l’ esito del “miglio da sogno”.
Vinse il campione del mondo dei 1500 a Roma 87, Abdi Bile in 3′ 49″ 90 ( 3′ 35″ 2 al passaggio dei 1500 metri), davanti a Wilfred Kirochi 3′ 50″ 49 poi Joe Falcon in 3′ 51″ 07 e 4° Stereo Cram in 3′ 51″ 58.
A distanza di tanti anni c’è è ancora il rammarico per quella gara mai corsa e la prestazione che Alessandro avrebbe potuto ottenere. Nella sua carriera Alessandro ha corso più di 300 gare. Eccelleva nei 3000 siepi, correva volentieri i 1500 metri e nel suo curriculum vanta 5 prestazioni sotto i 3′ 36″.
Il miglio l’ ha corso solo 2 volte ottenendo 4’00” 7 a Portsmount e 3′ 59″ 56 in occasione del record di Gennaro Di Napoli che resiste a tutt’oggi.
Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte.
Buon MIGLIO a tutti.
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