STORIA ANTICA E SPORTIVA
STORIA ANTICA
Le misure antiche traevano linfa dall’osservazione del creato. Nel III° a.C. Eratostene calcolò con buona precisione il diametro e la circonferenza della terra, ipotizzandola perfettamente sferica.
Ne derivò che all’equatore, l’arco di circonferenza sotteso ad un primo (1/60 di grado), di longitudine, misurasse circa 1855 metri, ovvero un Miglio Marino.
Il termine miglio, inteso come Miglio Terrestre, deriva invece dall’espressione latina milia passuum ovvero mille passi, intendendo con passus, la distanza che intercorre dallo stacco dal suolo di un piede e il punto del suo successivo appoggio.
La misura del miglio romano era di poco inferiore a quella oggi certificata perché era risultante dal piede (circa 30 cm), moltiplicato 5000 volte.
Il passo antico era quindi doppio rispetto a ciò che oggi intendiamo. Ovviamente è una misura morfologica e dipende dalla lunghezza delle leve di chi compie il passo.
Il passo, come il piede, il cubito, la pertica e molte altre unità di misura a valenza storico-territoriale alternatesi nei millenni, sono andate incontro al tentativo di uniformazione a livello globale. Conversione per la quale sono stati necessari molti anni e disquisizioni.
1791 Il matematico Lagrange esprime l’auspicio che le unità di misura siano uniformate e certifica il sistema metrico decimale
1875 Convenzione del Metro a Parigi
1889 Standardizzazione del sistema MKS (metro, kilogrammo, secondo).
1961 Nasce il Sistema Internazionale SI a cui non aderiscono i paesi anglosassoni
1971-76 L’Italia adotta legalmente la direttiva CEE 76/770 e l’uso del SI diventa obbligatorio.
Il sistema metrico inglese, mutuato da quello imperiale romano, ha mantenuto l’unità di misura antica.
Un miglio corrisponde a 1609,344 metri.
IL MIGLIO A PISA
I riferimenti alle miglia nel nostro territorio, non mancano. In epoca altomedievale è certificata la presenza di una PIETRA MILIARE apposta fuori da una delle porte dell’antica cerchia muraria. La porta, poi eliminata dal riassetto delle mura operato da Cocco Griffi dal 1155, era denominata infatti Porta di san Martino alla Pietra ed era ubicata nella zona ove oggi sorge il Palazzo Rosso o Palazzo Agostini praticamente al Caffè dell’Ussero.
Più generalmente le distanze erano riferite alla porta di uscita dalle mura e riferendoci ai toponimi generati dal computo delle distanze, contiamo ancora
San Frediano a Settimo
Ripafratta in Ottavo
Migliarino (distava 5 miglia dalle mura)
Decimo, mutato in Collesalvetti in epoca moderna
I Passi, quartiere alla periferia Nord di Pisa che dista un miglio dalle mura, dalla Porta del Parlascio. Nel III secolo a.C. nella zona si accamparono i Liguri e la zona fu teatro di un epico scontro. Il toponimo della zona, I (mille) Passi è arrivato fino a noi.
Riferimenti analoghi, li ritroviamo in ogni parte d’Italia.
STORIA SPORTIVA
Se pure non sia mai stata una gara olimpica, possiamo considerare il Miglio la madre, o il padre, di tutte le gare.
Quando furono concepite le prime piste di Atletica in Inghilterra, fu definita una lunghezza nella parte più interna di 1/4 di miglio, ovvero poco più di 400 metri.
Fu solo nel 1924, alle VIII° Olimpiadi a Parigi, che i francesi (sempre in attrito con gli inglesi), decisero di standardizzare la misura a 400 metri.
Ad oggi, sulle piste di Atletica sono rappresentate, linee di partenza (dai 100 metri al Miglio), che determinano frazioni 1609,34, ormai standardizzate a frazioni di 1600.
Anche la Maratona, prima che si commettesse il pasticcio del 1908, quando al percorso canonico, fu addizionato un tratto di strada per far coincidere l’arrivo con la posizione del palco reale, era un multiplo (26x) del Miglio
La gara del miglio ha vissuto fortune alterne. Ovviamente nei paesi anglosassoni è stata più praticata e per noi italiani, paradossalmente, è risultata quasi una gara aliena, come se la distanza riferibile al miglio non avesse fatto parte della nostra storia. Gli inglesi conservarono e conservano uno standard metrico nato con l’Impero Romano. Noi “romani” lo abbiamo disconosciuto.
Le competizioni sul miglio attirarono l’attenzione del grande pubblico quando il 6 maggio del 1954 Roger Gilbert Bannister scese per la prima volta sotto i 4′ fermando il cronometro a 3’59’’4/100
Bannister fu soprannominato “Miracle Mile”.
Partì la sfida al record e a Vancouver Bannister scese a 3’58” in un indimenticabile duello con Jhon Landy
La sfida sul miglio entrò nell’immaginario collettivo tanto che, pochi anni dopo, Sebastian Coe e Steve Ovett dettero vita ad un appassionante lotta. Ricordiamo i tempi.
1979 Oslo Coe 3’49” netti
1980 Oslo Ovett 3’48″ 80/100
1981 Zurigo Coe 3’48”53/100
1981 Coblenza Ovett 3’48”40/100
1981 Bruxelles Coe 3’47”33/100
Questa infinita lotta spinse gli americani ad organizzare il miglio sulla 5th avenue a New York gara che si è disputata ogni anno fino ad oggi.
1985 Oslo Steve Cram 3’46”32/100
1993 Rieti Noureddine Morcelli 3’44”39/100
.
RECORD MONDIALE MASCHILE
1999 Roma Hicham El Guerrouj 3’34”13/100
.
RECORD MONDIALE FEMMINILE
2019 Montecarlo Sifan Hassan 4’12”33
.
RECORD ITALIANO
1992 Milano Gennaro di Napoli 3’51”96/100 MASCHILE
1980 Viareggio Gabriella Dorio 4’23”29/100 FEMMINILE